La Great Ocean Road, che si estende a ovest di Melbourne, è sicuramente una delle più belle strade turistiche del mondo, con paesaggi mozzafiato e magnifiche viste strapiombanti sull'Oceano Pacifico, paradiso dei surfisti. Secondo me è una parte immancabile di ogni tour in Australia.
Piccolo porto balneare situato nella baia omonima, Apple Bay non mi ha dato l'impressione di avere niente di straordinario da offrire al visitatore: qualche strada commerciale, i caffè, due o tre buoni ristoranti; in ogni caso la città per me ha rappresentato una gradita pausa lungo la costa.
Inoltre Apollo Bay è uno dei due posti più vicini ai Dodici Apostoli (Twelve Apostles ) – immancabile tappa di ogni road trip sulla Great Ocean Road – una serie di nove faraglioni calcarei (non dodici!) formatisi in seguito all'erosione del mare.
Se cerchi un alloggio ad Apollo Bay ti consiglio il Surfside Backpacker. Un posto che mi piace molto, anche se non amo particolarmente gli ostelli della gioventù, soprattutto dopo aver visto quello anonimo di Sydney. Un grande giardino sul mare, amache, una casetta bianca... La proprietaria è molto ospitale. L'arredamento interno è molto intimo e sembra uscito dagli anni 70: dischi in vinile nel salone, un grosso divano giallo, una cucina che ricorda quella della nonna. È un ambiente intimo dove ti senti a casa tua.
Dopo l'orda di turisti incontrata a Lorne, ho apprezzato la pace che regna ad Appollo Bay. È una città discreta dove, nei giardinetti sul mare, si trovano statue e panchine in legno. Ma l'interesse di questa città risiede soprattutto nelle cose che si trovano nei dintorni. Infatti è il punto di partenza per la scoperta del Parco Nazionale di Great Otway, dove si trovano cascate, natura lussureggiante e fauna selvatica.
Se ti piacciono le escursioni, ti consiglio quella sulla Great Ocean Walk (sempre che non sia piovuto perché in quel caso il sentiero è fangoso e poco praticable). Ci sono 4 km e 400 m per raggiungere la Shelly Beach. La partenza dell'escursione si trova all'uscita della città, in direzione Marengo. Passerai davanti a belle case, attraverserai greggi di pecore, per poi salire sulle colline seguendo la linea della costa. Lungo il cammino ho incontrato un ekidna, una specie di grosso riccio molto timido, e qualche wallaby. I paesaggi sono bellissimi, da vedere.
La fauna selvatica è molto ben rappresentata in questo posto. Sulla strada di Capo Otway e su quella tra Apollo Bay e Lorne ci sono cartelli che avvisano di fare attenzione ai koala. Dalla macchina ho provato, invano, di scorgerne qualcuno sugli eucaliptus. Poi, in pieno parco nazionale, vedo cinque macchine ferme al bordo della strada. Per curiosità mi fermo anch'io. Dapprima sento rumori che mi ricordano il grugnito del maiale. Quindi cerco una fattoria, senza pensare che potrei guardare in alto. Imitando le altre persone, alzo lo sguardo e finalmente vedo l'origine di quei grugniti: decine di koala, tra cui alcune mamme e i loro cuccioli, mentre mangiano. È stato uno dei momenti migliori del mio tour in Australia, proprio quando non speravo più di vederne qualcuno in libertà.