Andare ad "Ameca", come la chiamano i locali, permette di incontrare persone straordinarie. Costantemente minacciati dalle eruzioni e dai fumi vulcanici provenienti dal "Popo" (abbreviazione di Popocatépetl), questi ultimi non si fanno mai prendere dal panico, abituati da sempre a questo tipo di allarmi.
Una data interessante per andare ad Ameca è il Mercoledì delle Ceneri (il giorno seguente al Martedì Grasso), quando i fedeli portano in giro per la città una statua in legno di Gesù, risalente al XVI secolo, dopo averla prelevata dalla cappella abbarbicata sul Sacro Monte.
Questo monte sacro domina la città e offre un panorama magnifico che turisti e credenti ammirano ogni giorno.
Ameca ha conquistato i nostri cuori di viaggiatori per lo spirito orgoglioso degli abitanti del luogo e per i paesaggi vulcanici. Abbiamo gustato le "quesadillas", fatte con ingredienti preispanici come mais blu, fiori di zucca e huitlacoche (carbone/fungo del mais), mentre eravamo cullati dalle sonorità delle lingue autoctone dei commercianti provenienti dai villaggi intorno.
Il viaggio ad Ameca comincia sulla strada, quando si abbandona il caos di Città del Messico e si comincia a incontrare le conifere che caricano l'aria di un odore rinfrescante mescolato a quello del fuoco di legna.