La "strada", o meglio, la pista che porta al lago Natron è favolosa e vale la pena di essere scossi per un paio d'ore su una dalla-dalla, di un camion o di un 4x4 (che qui non è un lusso!). Lungo il grande Rift africano, la pista attraversa il territorio masai composto da pianure sconfinate e punteggiato da colline che accentuano la grandiosità del paesaggio. Tanto più che lo spazio è rimasto selvaggio, e, a parte alcuni pastori masai sulla strada, s'incrociano solo zebre. Dalla seconda metà del viaggio, è possibile vedere i leoni.
Si passa attraverso due villaggi: Selena e Engaruka. Se il primo è piuttosto carino, Engaruka mi ha lasciato l'impressione di essere stato scambiato per un portafoglio ambulante. E' stato installato un pedaggio rudimentale e ti sarà richiesta una somma di denaro per continuare la strada verso nord. Quando si è percorso la metà degli 80 chilometri che separano Mto Wa Mbu dal lago, è difficile sfuggirvi...
Ma tutto ciò che è presto dimenticato quando si arriva sulle sponde del Lago Natron, i suoi colori incredibili a causa della composizione dell'acqua, e la sua straordinaria popolazione di fenicotteri nani. In breve, il Lago Natron è una vera avventura...