
Un tour in Birmania pone un vero caso di coscienza, infatti i diritti dell'uomo sono lungi dall'essere pienamente rispettati e l'esercito controlla ancora molte istituzioni. Quindi, mentre la Birmania è in cammino verso una sempre maggiore libertà e rispetto dei diritti, il turismo può essere una fonte di sviluppo economico che permette di lottare contro la povertà, e un modo per preservare le risorse naturali e culturali. Andarci, può quindi essere un vero e proprio atto d'impegno, l'importante è partire informati.
Per quanto riguarda le compagnie aeree, occorre parlarne perché il quadro non è proprio roseo. Myanmar Airways, la compagnia di bandiera, è stata a lungo sulla lista nera, mentre altre compagnie come Air Bagan, Air Mandalay e Yangon Airways sono private ma appartengono, è bene saperlo, a soggetti vicini al regime. Le ferrovie e le linee di navigazione sono anch'esse affiliate al regime, meglio rivolgersi agli autobus locali.
Una volta sul posto, evita accuratamente tutte le aziende affiliate a Myanmar Travel & Tour, compagnia turistica controllata dal Ministero dell'Industria alberghiera e del Turismo. Il tuo denaro andrebbe direttamente nelle tasche del governo! Quindi da fuggire come la peste. Scegli piuttosto i piccoli commercianti locali e i venditori di strada.
Per distinguere il buono dal gramo, consulta il sito Info Birmania, che elenca in particolare una lista di alberghi da boicottare.
Sono molti i siti di interesse culturale che rimangono inesplorati in Birmania. Senza rinunciare ai più celebri, non dimenticare che i diritti d'entrata richiesti sono tasse ufficiali che vanno anch'esse a gonfiare le tasche della dittatura.
Partendo per luoghi meno affollati, verso contrade più riposte, farai sicuramente i tuoi migliori incontri con la popolazione birmana, che è multiculturale.
Infatti il popolo è costituito da una grande maggioranza bamar, alla quale si aggiunge una moltitudine di etnie che compongono un colorato patchwork: Shan, Karen, Karenni, Mon, Kachin, Chin, Rakhine, comunità indù, bengalesi, cinesi, nepalesi… Immagina la varietà che ti si offre se solo osi guardare un po' più in là.