Personalmente, Pemba mi è piaciuta molto, perché è più africana di Zanzibar, più selvaggia e più autentica. Qui bisogna davvero coprirsi il corpo (niente gambe o spalle nude), perché, al contrario della sua vicina, l'isola non è abituata ai turisti, perché tutto è caro e chi cerca il relax rimarrà deluso.
Ci sono molte mangrovie, bisogna prendere delle barche o dei sentieri improbabili per arrivare alle spiagge (l'isola di Missali è straordinaria per lo snorkeling)... Ed è proprio questo che mi è piaciuto! Arrivando all'estremità nord dell'isola, si ha l'impressione di essere alla fine del mondo, su una spiaggia spazzata dal vento, deserta. Molti sub vengono qui a esplorare i fondali marini.
Il culmine della visita è stato la foresta di Ngezi, dove ho fatto una piacevole escursione diurna con una guida del parco. Ho visto delle stupefacenti flying-fox (volpi volanti in inglese), i più grandi pipistrelli del mondo! Sono sospese agli alberi a decine: uno spettacolo davvero impressionante (ma sono del tutto inoffensive). Mi sarebbe davvero piaciuto vederle in azione al calar della notte (durante il giorno dormono).
Anche la capitale di Pemba, Chake Chake, è un punto forte della visita, per il mercato e il piccolo museo, davvero interessante anche se dall'esterno non gli si darebbero due lire.