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Tanzania

La Tanzania oggi

Dopo gli anni di Nyerere, la Tanzania è alla ricerca di una nuova guida. Sarà Kikwete l'uomo giusto? Anche se il paese resta fra i più poveri al mondo, minato dalla miseria e dalla corruzione, alcuni settori trainano tutto il paese verso lo sviluppo. L'agricoltura e il turismo producono da soli quasi la metà del PIL.

Ciò che vedrai nel tuo viaggio in Tanzania si limita spesso ai paesaggi stupendi e selvaggi e alle spiagge paradisiache. Intorno, la vita è meno idilliaca per la popolazione.

Una vita politica tranquilla sullo sfondo del tran tran dei turisti

Durante il tuo viaggio in Tanzania, sentirai parlare di politica solo se assisterai a discussioni infiammate che appassionano gli abitanti. Visto che i discorsi si svolgono in swahili, molto probabilmente non capirai niente.

Dopo l'abbandono della scena politica da parte dell'eroe nazionale Nyerere, la Tanzania fatica a trovare una guida carismatica. Eletto nel 2010 e in carica per 5 anni, Jakaya Kikwete potrebbe diventarlo. Le elezioni previste per il 2015 ci diranno se continuerà con un secondo mandato o se dovrà lasciare il proprio incarico. In ogni caso, al di là della questione dell'autonomia o indipendenza di Zanzibar, oggi la Tanzania si trova in un periodo di relativa stabilità politica.

Un'economia in pieno boom

Senza voler raggelare troppo le speranze, notiamo però anche i punti negativi. Anche se l'economia sembra in piena espansione, la Tanzania resta un paese poverissimo, dipendendo ancora molto dagli aiuti internazionali, che rappresentano il 45% del bilancio.

L'agricoltura è il pezzo forte dell'economia tanzaniana, visto che produce più di un quarto del PIL. Gli anacardi, il caffè, il cotone, la sisal, il tabacco, il mais e il sorgo sono i prodotti principali e le ricchezze più esportate. Se a ciò si aggiungono circa 16 milioni di capi di bestiame (bovini), non c'è più alcun dubbio rispetto al ruolo fondamentale del settore agricolo nell'economia.

La Tanzania dispone anche di giacimenti minerari incredibilmente ricchi. Terzo produttore d'oro del continente africano, il paese attira sempre più investitori stranieri interessati anche ai diamanti e alla tanzanite.

Una parola sul turismo

Una leonessa nel Serengeti

Subito dopo l'agricoltura, il settore del turismo è in piena crescita. Con un numero di turisti comunque vicino al milione, la Tanzania resta però lontana dal vicino Kenya. I parchi nazionali sono oggetto di un'attenzione particolare.

Per conservare i propri tesori selvaggi e tutelarsi anche dal turismo di massa, la Tanzania ha deciso di applicare prezzi altissimi alla visita dei parchi. L'ascensione del Kilimangiaro o un safari nel Serengeti o nel Ngorongoro costano molto di più che andare ad Amboseli o nel Masai Mara in Kenya. Così la Tanzania intende limitare l'afflusso turistico e conservare il proprio lato naturale e selvaggio.

David Debrincat
536 contributi
Aggiornato il 6 aprile 2016

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