Il suo nome poco ispanico rivela quasi simbolicamente il carattere « particolare » di questa città rispetto al resto del Guatemala. Dal punto di vista geografico innanzitutto, la città, esclusa dalla rete ferroviaria nazionale, è accessibile soltanto in lancha, in particolare da Puerto Barrios. Dal punto di vista etnico poi, a differenza del resto del Paese abitato per lo più da indigeni, meticci (i "Ladinos") e bianchi provenienti dalla vecchia oligarchia coloniale o dalle ondate migratorie più recenti, i Caraibi guatemaltechi contano una popolazione nera molto numerosa. Dal punto di vista culturale infine, la cultura garifuna, che si estende dal vicino Belize fino al Nicaragua attraversando l'Honduras, copre un'ampia fascia della costiera caraibica centro-americana. Questa tuttavia non è una particolarità esclusiva di Livingston poiché la costa caraibica del Guatemala fa parte di una zona transfrontaliera che è l'habitat naturale di questa cultura di discendenza africana (portata fin qui, si pensa, dagli schiavi neri fuggiti dai campi di prigionia dei Caraibi).
A Livingston, posto tranquillo e ideale per rilassarsi, la cultura garifuna è tangibile ovunque: passeggiando potrai ascoltare la bellissima musica garifuna ( che contrasta simpaticamente con gli abomini buffoneschi del reggaeton o le stravaganze evangeliche) un po' dappertutto; i piatti locali, tra cui l'immancabile "tapado"(pesce in brodo di crostacei, latte di cocco e plantano) sono ovviamente tipici della gastronomia di una località marinara. La sera, le feste di ballo permettono di cogliere al meglio la cultura e la musica garifuna che sono entrate a far parte del Patrimonio mondiale immateriale dell'Unesco nel 2008. Difficile non considerare Livingston una tappa quasi obbligatoria durante un viaggio in Guatemala, tanto i suoi hotel con bungalow che danno sulla spiaggia, la sua tranquillità, la sua lentezza, il suo mare blu (quando non è troppo agitato) ne fanno un luogo incantevole.