Partendo da Yerevan, sono arrivato nella valle dell'Azat, lunga 55 km, attraverso il lago artificiale dell'Azat, formato da una delle dighe più grandi del paese. In alto, davanti a me, si estende un paesaggio meraviglioso.
La prima tappa fondamentale sull'Azat è l'antico tempio di Garni, costruito su un promontorio roccioso arroccato sopra al canyon del fiume Azat. Si tratta di uno dei più bei siti naturali del paese: nel punto dove il Goght si getta nell'Azat, si è formato un enorme cratere naturale circondato da falesie e basalti colonnari, bellissimi da vedere sia dall'alto che all'interno, dove troverai un ponte dell'XI secolo!
Poi, c'è il monastero di Geghard, un po' più a monte: un luogo eccezionale. Al di là, è la natura del Piccolo Caucaso a regnare sovrana: rocce, falesie, allevamenti e pastori e una fauna di montagna ben conservata. Risalire l'Azat fino alla sua sorgente, all'intersezione con l'altopiano di Sevan, è un piacere per tutti gli amanti della natura. A questo punto, non rimane che scalare il vulcano Ajdahak, che domina gli alpeggi con le sue sembianze da Cantal del Caucaso...