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Russia

Le religioni in Russia

La Russia, con le sue influenze tanto asiatiche quanto europee, ha una storia singolare. Nonostante la religione ortodossa sia la più diffusa, altre come l'Islamismo e il Buddismo sono ben radicate in alcune regioni della Russia.

Le religioni oggi

Ai giorni nostri, convivono in Russia molteplici religioni, tra le quali prenderemo in considerazione le tre più rappresentative.

La religione ortodossa è la più diffusa in Russia con oltre il 41% della popolazione. Tuttavia, bisogna aggiungere a questa cifra la percentuale, seppur minima, dei diversi movimenti ortodossi generati dagli scismi della Chiesa ortodossa. L'importanza di questa religione appare nello splendore dei suoi monumenti, che meritano una visita approfondita durante un viaggio in Russia.

L'Islam è la seconda religione del Paese con oltre il 5% della popolazione. È diffusa soprattutto nel Caucaso, nelle Repubbliche di Cabardino-Balcaria, Daghestan, Bachkirie e Tatarstan (Kazan è peraltro il centro religioso).

I Buddisti della Russia vivono prevalentemente nei pressi del Lago Baïkal (una vera e propria scoperta per un viaggio fuori dalle rotte) nelle Repubbliche di Tuva e di Buriazia, nonché nella ancor più lontana zona europea della Russia, ovvero la Repubblica dei Calmucchi. Secondo le statistiche, la percentuale di Buddisti in Russia si attesta intorno allo 0,5% della popolazione. Queste cifre non sono assolute, poiché un certo numero di persone che si definiscono buddiste non hanno affatto dimenticato le antiche credenze; così, nei momenti di difficoltà, molti di loro si rivolgono a uno sciamano o a un lama. Il più importante monastero buddista, situato a Ivolguinsk nella Repubblica di Buriazia, è uno dei rari luoghi di culto costruiti in epoca sovietica, per di più sotto la dittatura di Stalin.

Ivolginskiy Datsan

Infine, bisogna sottolineare che l'ateismo è molto diffuso nel Paese e riguarda il 13% della popolazione.

Storia delle religioni in Russia

Numerose religioni coesistono da secoli sul territorio slavo. Popoli nomadi, quali i Rus', i Variaghi e i Cazari, attraversarono queste terre portando ognuno la propria credenza: pagana i primi due, musulmana e poi ebraica i secondi. I Variaghi sottomisero i Rus' e respinsero i Cazari, distruggendo numerosi feudi. Intrapresero in seguito scambi commerciali con Bisanzio, dando vita alla via variago-greca.

Grazie a questi scambi, i Variaghi fondarono intorno all'880 la Rus' de Kiev. All'epoca, il paganesimo era sempre molto diffuso e le divinità erano assai simili a quelle degli Scandinavi. In ogni modo, grazie alla via variago-greca, furono possibili scambi non solo commerciali (nacque in questo modo l'alfabeto cirillico). Così, nel 988, quando Vladimir I era a capo della Rus' de Kiev, avvenne un evento fondamentale: il battesimo della Russia che divenne ortodossa di rito bizantino.

Nonostante ciò, la religione musulmana, ben radicata nei dintorni della Rus', nello specifico nel territorio dei Cazari, non scomparve affatto. Benché costantemente rifiutata dai principi slavi, fu rafforzata dall'invasione mongola del XIII secolo. L'invasione durò tre secoli e segnò duramente la Russia. Alcuni capi si convertirono all'Islam e così questa religione si diffuse in alcune regioni. Gli Ebrei, ancora presenti sul territorio slavo a distanza di secoli, risentirono di una cattiva reputazione, alternandosi tra integrazione e segregazione.

Le religioni si modificarono seguendo conquiste e invasioni. Nel XVI secolo iniziò la conquista della Siberia. I popoli seguaci dello sciamanesimo assistettero allo sviluppo di una nuova cultura ma non furono cristianizzati con la forza. Successivamente, vennero in contatto con i Vecchi credenti, esiliati in seguito allo scisma della Chiesa Ortodossa nel 1659. Queste religioni si influenzarono a vicenda senza imporsi la propria visione del mondo.

Ricostruzione di monumenti sciamanici a Tomskaya Pisanitsa

In questo stesso periodo, proprio nei pressi del Lago Baïkal in Siberia, fecero la loro apparizione i monaci tibetani e il buddismo. Ma lo sciamanesimo, invece che sparire, si fuse con quest'ultimo.

La sorte delle religioni in URSS

In epoca sovietica, le religioni furono severamente represse. Indipendentemente dalle confessioni, fu imposta obbligatoriamente una sola religione, quella del socialismo sovietico. I luoghi di culto furono distrutti, dopo essere stati depredati e trasformati in musei o prigioni. Così, la splendida Cattedrale del Cristo Salvatore di Mosca fu rasa al suolo per costruire un Palazzo dei Soviet e un'enorme piscina. Dopo la caduta dell'URSS, la Cattedrale fu ricostruita identica all'originale. 

La Cathédrale Odiguitrievskii che accolse un museo antireligioso

I riti furono proibiti, pena un severo castigo, o trasformati fino a renderli folcloristici e, dunque, dissacrati.

Le politiche repressive verso le religioni cominciarono con Stalin nei confronti della Chiesa ortodossa, che era la religione più diffusa. I seguaci furono o fucilati o inviati nei campi di lavoro. Le altre religioni ebbero una sorte analoga.

Come è ovvio, queste atrocità non riuscirono a eliminare le religioni e, quando cadde l'Unione Sovietica, il Paese fu protagonista di una rinascita dei riti religiosi.

Marie Cavalié
23 contributi

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