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Perché viaggiare in Mongolia?
La Mongolia, prima di ogni altra cosa, è una vasta distesa di terre senza limiti. Nessun campo né risaie, perché il clima rende qualsiasi coltivazione una cosa quasi impossibile, ma troverai paesaggi grandiosi a perdita d’occhio. Per potersi nutrire, il popolo mongolo ha da sempre adattato lo stile di vita ai bisogni dei loro greggi, partendo regolarmente alla ricerca di nuovi pascoli. Se oggi la metà della popolazione vive nelle città, il nomadi...
La Mongolia, prima di ogni altra cosa, è una vasta distesa di terre senza limiti. Nessun campo né risaie, perché il clima rende qualsiasi coltivazione una cosa quasi impossibile, ma troverai paesaggi grandiosi a perdita d’occhio. Per potersi nutrire, il popolo mongolo ha da sempre adattato lo stile di vita ai bisogni dei loro greggi, partendo regolarmente alla ricerca di nuovi pascoli. Se oggi la metà della popolazione vive nelle città, il nomadismo è ancora molto presente. Ed è proprio per questo che, disseminate nella steppa, potrai imbatterti in numerose yurte che ti permetteranno di scoprire la straordinaria ospitalità locale. Secondo l’ultimo censimento, la Mongolia presenta la particolarità di avere la più bassa densità di popolazione al mondo (1,5 abitanti per km²), il che spiega l’eccezionale conservazione dei paesaggi, dell’habitat e delle tradizioni. Meta ideale per un assoluto riposo, in comunione con la natura, lontano, molto lontano dai sentieri battuti.
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Viaggio fantastico nel cuore della Mongolia.Non ci aspettavamo dei paesaggi così belli e diversi fra loro. Emozionante vivere a contatto con la popolazione locale e molto arricchente provare i loro sapori e le loro usanze.
Stra contenti della nostra guida/autista Bayasaa: non ci siamo mai sentiti trascurati e è sempre strato ultra professionale e preparato sia nella conduzione pratica del viaggio sia per quanto riguarda l'aspetto 'culturale' del viaggio; sicuramente se dovessimo tornare in Mongolia lo sceglieremmo per un altro tour.
Molto bello anche vivere piccoli disagi quotidiani come il freddo notturno o il cibo molto diverso dal nostro.
Il viaggio è stato organizzato in due fasi distinte: la prima settimana è stata dedicata all'ovest della Mongolia, sui Monti Altai, con lo splendido Festival delle Aquile vicino a Sagsai e un assaggio di vita locale in mezzo ai nomadi kazaki e alla cittadina di Olgii. La seconda settimana ha avuto come filo conduttore i grandi monasteri buddisti, con un itinerario che, dalla capitale, si è dipanato a sud verso il deserto del Gobi, per poi virare verso ovest fino a Karakorum, la vecchia capitale di Gengis Khan, per poi dirigersi verso nord fino allo splendido monastero di Amarbayasgalant.