Ulan Bator è una città piuttosto brutta, dove si mescolano edifici tipicamente sovietici, grattacieli degni della City e yurte in periferia. Nel centro, molto piccolo, troverai di tutto: ristoranti, guesthouse, internet café, centri commerciali, come in qualsiasi altra capitale. Allontanandosi da lì, iniziano a emergere i quartieri più tristi e desolati. Le strade sono orribili e, a volte, si possono vedere persone uscire dalle fogne... Sono così povere che vivono in questi luoghi sordidi per stare al caldo.
Le yurte, concentrate tutt'intorno a Ulan Bator, danno l'impressione di trovarsi in una baraccopoli. Ci vivono i vecchi nomadi, che, dopo un periodo di siccità intensa, non hanno avuto altra scelta se non diventare sedentari, sperando di trovare fortuna...
Ulan Bator è un passaggio obbligato per visitare la Mongolia. Infatti, a meno che non noleggi una jeep con autista o viaggi in moto o in camper, non potrai spostarti da una città all'altra. Tutti gli autobus partono dalla capitale e vanno verso la capitale. È davvero pesante, nonché una mostruosa perdita di tempo. Approfitta del tuo passaggio nella città per visitare i musei, imparerai qualcosa in più su questo grande paese, che molto tempo fa fu un impero conquistatore guidato dal celebre Gengis Khan. Vai anche a visitare il monastero Gandan, il più grande della Mongolia.
Senza ombra di dubbio, Ulan Bator non è quanto di più bello vedrai durante la tua visita della Mongolia. Non importa, è uno dei pochi paesi in cui si arriva senza alcuna intenzione di visitare città e monumenti. Le aspettative sono dirette a qualcos'altro.
Tuttavia, approfitta ugualmente del tuo passaggio nella capitale, perché ci sono molte informazioni e servizi a cui non avrai più accesso una volta partito per la steppa. Permesso d'entrata ai parchi naturali, bancomat, mappe per le escursioni, sistema il maggior numero di questioni pratiche prima di partire all'avventura.
A noi è rimasto poi un po' di tempo per visitare il monastero buddhista di Gandan Khild, di nuovo in attività dopo il periodo comunista, e per passeggiare per le strade della città. Ti consiglio di approfittare del passaggio nella capitale per gustare un ultimo pasto originale (molte cucine di tutto il mondo), perché poi ci siamo dovuti limitare a una cucina mongola delle più ripetitive.
Arrivata da sola e malauguratamente da sola ad alloggiare in una torre vicina al Black Market, non dimenticherò mai il primo giorno a Ulan Bator, il suo carattere potente che abbatte ogni tua difesa.
Oggi, dopo 8 soggiorni in questa città, non mi sono ancora stancata: continuo a perdermi nello stesso mercato, a girovagare davanti alle bardature per cavalli, annusando le pelli, le reti in tubi e le corde di pelo, cercando maglioni di lana di yak o Led multicolore, correndo verso l'odore degli spiedini o delle mense del mercato che servono sempre ravioli di pecora...
Mi fa sempre piacere comprare una sigaretta al pezzo, aspettando l'anarchico passaggio di un autobus bombato e strapieno, con destinazione incerta. Mi piace sognare davanti alle parure delle principesse mongole al Museo nazionale, camminare nei quartieri polverosi vicino al monastero di Gandantegchinlen o in quelli del fiume Tuul, comprare un biglietto per il nuovo spettacolo del "National Song and Dance Ensemble" o per un altro al Palazzo della lotta, per incoraggiare i combattenti alati, dal fisico impressionate, nel loro misero completo blu e rosa. Non riesco a stancarmi di guardare questi anziani, in abiti tradizionali, camminare fieramente in Sükhbataar Square o di andare a ballare in una delle discoteche sotterranee... ecc. Insomma, ci sono cose da fare a UB (il suo soprannome), quanto al Nadam, penso che una volta sia assolutamente da vedere...!