Costruito sui contrafforti del monte Pasak, una montagna considerata sacra, il sito khmer ricorda, senza eguagliarlo, quello di Angkor. I santuari, i padiglioni e i templi, benché classificati nel 2001 come patrimonio dell'Unesco, hanno subito gli effetti devastanti del tempo. Tuttavia, ora sono in corso dei lavori di restauro. La via cerimoniale, in particolare, su cui passiamo per scoprire questi luoghi, ha visto i suoi germogli di loto in pietra riassemblati e ri-innalzati.
Costeggiamo due bacini (baray) pieni d'acqua e di fiori di loto (i vantaggi di una stagione delle piogge non troppo violenta!), nei quali si riflettono gli edifici dell'architettura khmer. In un paese già molto zen, il Vat Phou invita particolarmente alla calma, al relax e alla contemplazione.
In alto alla scalinata, i fedeli induisti e buddhisti ci invitano a seguirli mentre offrono garofani, gli uni alla trinità induista scolpita nella roccia, gli altri ai numerosi buddha. Continuiamo la passeggiata fino ai coccodrilli e agli elefanti di pietra, sperando di vedere la fonte sacra scorrere nella grotta dove entrano tutti. Seduti in cima, riprendiamo fiato e ammiriamo il panorama su quella che sarebbe stata concepita come "la riproduzione terrestre del paradiso".