Redattore di Evaneos

Cristina Valenciano Ruiz

Growth Marketing Manager
Cristina

La sua competenza

Far scoprire Evaneos ai viaggiatori – e mostrare loro che possono creare un viaggio unico e su misura con un esperto locale – è al centro della mia missione come Growth Marketing Manager per il Sud Europa. Seguo i mercati spagnolo e italiano. La promessa di Evaneos inizia molto prima del primo messaggio: inizia quando il viaggiatore scopre cosa è possibile.

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Ricordi di viaggio

Uno dei miei ricordi di viaggio più belli: nuotare al chiaro di luna in una piccola laguna bioluminescente nascosta, nelle Islas del Rosario in Colombia. Sembrava di galleggiare tra le stelle, con ogni movimento che illuminava l’acqua intorno a me! Magico.

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Cristina Valenciano Ruiz: i suoi ultimi articoli

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Ras Al Jinz e le sue tartarughe

La deposizione delle uova di tartaruga Ogni anno, in Oman ed in particolare a Ras Al Jinz, le tartarughe di mare, o tartarughe verdi, raggiungono le coste per deporre le uova. È il centro di ricerca di Ras Al Jinz ad accogliere le tartarughe da giugno a settembre, periodo durante il quale circa 30.000 esemplari depongono le uova.  Queste visite sono organizzate dal centro e si svolgono soprattutto al mattino presto o durante la notte. Si tratta di un momento da ricordare ma difficile da immortalare: i flash sono proibiti perché potrebbero disturbare gli animali.  Numerose tartarughe vengono a deporre le uova sulle spiagge di Ras Al Jinz, fuori dal centro di ricerca. Se hai la fortuna di assistere all'evento, si consiglia di non disturbare le tartarughe o intervenire.  Delle acque piene di risorse Durante il tuo soggiorno in Oman, potrai constatare che le acque che bagnano il paese traboccano di risorse. Infatti, potrai ammirare le tartarughe non solo sulla spiaggia ma anche sott'acqua, durante un'immersione. Queste immense tartarughe di circa 150 kg ti stupiranno con la loro danza maestosa ed affascinante. E non ci sono solo le tartarughe! Partecipano allo spettacolo anche pesci volanti, razze, mante e delfini. Questo scenario sontuoso può essere apprezzato durante tutto l'anno, sia dagli appassionati delle immersioni subacquee sia dai principianti.   Lungo le coste e a Mascate si trovano numerosi club subacquei. Non esitare a contattarli in anticipo per conoscere i diversi circuiti proposti in base alla posizione del centro. 
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Il Parco Nazionale dell'Ankarana

Dopo gli Tsingy di Bemaraha, gli Tsingy dell’Ankarana Il Parco Nazionale dell’Ankarana è la mia prima tappa durante il viaggio dalla capitale al nord del Paese, dove devo fare delle ricerche per lavoro e fare domande ai visitatori del parco. Arrivato a Mahamasina, il villaggio che si trova all'ingresso del parco, lascio la mia borsa in una capanna di quelle che circondano l'area protetta ed entro nel parco per preparare la giornata successiva con una guida. Il parco è formato da un'immensa piana di calcare, un tempo sottomarina, che attraverso la tettonica a placche piano piano è emersa. La particolarità del parco nazionale dell’Ankarana è l'erosione che ha progressivamente scolpito il calcare a forma di punte affilate, gli Tsingy. Sotto la superficie un'immensa rete di grotte e cunicoli sotterranei vengono attraversati da corsi d'acqua durante la stagione delle piogge. Il parco protegge anche una foresta un tempo minacciata dall'estrazione selvaggia dello zafiro, di cui la regione è ricca, e dal traffico di legno pregiato. Una multitudine di strade da scoprire Il parco è visitabile attraverso 8 itinerari di lunghezza variabile, alcuni dei quali si possono effettuare insieme in un lungo trekking. Dopo essermi informato sui diversi percorsi con la mia guida ho scelto l'itinerario del Lago Verde, che permette di arrivare a un lago sacro e che può essere associato ad altri percorsi. Per fare un itinerario di questo tipo devi calcolare circa 9 ore di cammino, con la partenza di prima mattina e il ritorno a fine pomeriggio. Portati un cappellino e la crema solare - il sole batte forte - oltre al pranzo al sacco, ma soprattutto tanta acqua! Se vuoi si può campeggiare all'interno del parco, altrimenti sono disponibili molti bungalow un po' spartani nel villaggio di Mahamasina. Alberi strani e campi di pietre L'escursione comincia con l'attraversamento di una foresta di baobab, di pachypodium dalle forme bizzarre e un interessante "albero che si sfoglia", chiamato anche "albero-vazaha". Il nome deriva dalla sua corteccia che sembra sbucciarsi come la pelle dei vazaha, su cui il sole del Madagascar lascia le sue tracce... Passiamo poi alle torrette degli Tsingy, tra cattedrali di calcare consumate dal vento e dall'acqua. Si prosegue nel percorso fino all'apparizione di un fiume in cui l'acqua è a una temperatura perfetta per fare il bagno, cosa particolarmente piacevole col caldo che comincia a salire. Dopo questo momento di frechezza, il percorso continua in salita fino al Lago Verde, dove si sosta per mangiare in mezzo alle rocce. La vista è magnifica: una distesa immensa di Tsingy domina un laghetto con acque di un verde brillante più in basso. Intorno, una vegetazione lussureggiante fa contrasto con il grigio della pietra e dà vita a uno spettacolo mozzafiato. Nascosti tra le rocce scorgiamo da lontano dei lemuri in cerca di cibo tra gli alberi. Indiana Jones e gli Tsingy del Madagascar La strada del ritorno è la stessa che abbiamo fatto all'andata, ma decidiamo di fare una deviazione per attraversare il ponte sospeso in mezzo ai canyon del percorso Benavony e per ammirare la distesa senza fine degli Tsingy Rary. Non lontano dall'inizio andiamo a vedere l'imponente voragine della "Perte de rivière", in cui confluiscono tre dei corsi d'acqua che attraversano il massiccio. Ritorno alla capanna da cui siamo partiti per un po' di meritato riposo e una bella notte di sonno. Ti consiglio anche di andare a visitare una delle grotte magnifiche del parco, ornate da splendide stalattiti e stalagmiti. Alcune ospitano i sepolcri dei re del popolo Antakarana, che si rifugiava nel massiccio dell'Ankarana durante le invasioni delle etnie delle Terre Alte.
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Riti sciamanici e ayahuasca in Amazzonia

Guaritori in ogni comunità In ogni tribù dell'Amazzonia ecuadoriana, esiste uno sciamano. Scelto in teoria per i suoi doni eccezionali, ma in pratica perché figlio di una strega o perché è il solo a prendersi questa responsabilità, in apparenza è una persona come le altre. Nulla gli vieta di farsi una famiglia o di bere lachicha durante le feste, ma viene rispettato dagli altri abitanti che si rivolgono a lui quando le pozioni naturali della guaritrice o la chimica dei medici dell'ambulatorio non sono sufficienti. Nel corso di unviaggio in Ecuador, se hai la possibilità, fai un check-up da uno sciamano. È un'esperienza assurda, destabilizzante ma non pericolosa (visto che non dovrai ingurgitare nulla di strano). Dopo una palpazione a regola d'arte, metterà delle foglie e delle erbe sul tuo corpo e estirperà con la bocca gli spiriti cattivi delle parti "malate" facendo finta di vomitarli: è impressionante. Immagino che ogni sciamano agisca in modo diverso, questa è solo la mia esperienza.  L’ayahuasca : un vero business Molti turisti vengono in Ecuador per bere l’ayahuasca, la celebre bevanda a base di liane. Qui viene consumata solo dallo sciamano e, occasionalmente, dal capo del villaggio o dagli abitanti per allontanare il malocchio. Permette, a seconda dell'utilizzo, di purificare lo spirito e quindi di guarire il corpo, ma anche di elevarsi verso un livello più alto di coscienza. Come diceva insistentemente ai turisti il capo della comunità: è una droga, ma non deve essere presa come tale. Difficile farlo capire agli iniziati ...  Ho potuto assistere allo «spettacolo» di tre giovani francesi che prendevano l’ayahuasca qui, nascosta dietro la pietra sacra del villaggio con lo sciamano che li sorvegliava. Dopo aver ingoiato un ditale di bevanda, la prima prova consiste nel non rigurgitare il liquido. Una seconda tappa, molto impegnativa, consiste nell'affrontare mentalmente visioni terrificanti (serpenti, puma ecc.). Quelli che non hanno vomitato il prodotto si fermano spesso al secondo livello. I più preparati raggiungono forse il 3°livello, mentre il 4° è considerato come una sorta di nirvana al quale gli stessi sciamani talvolta non hanno accesso. Nel migliore dei casi, chi chiede l’ayahuasca avrà un bel mal di pancia e temerà per la sua vita: ogni anno alcune sedute finiscono male. Personalmente, sono guarita a vita dalla voglia di ayahuasca.  Per prepararsi bene, un altro turista mi aveva raccontato di aver passato più di due mesi nella foresta con uno sciamano. Aveva scelto questa via iniziatica per rispondere ai suoi interrogativi, aveva creato un profondo legame con lo sciamano e si era imposto un rigido stile di vita: niente alcol, nessuna droga o sigarette, digiuno, pace e astinenza sessuale. Ti consiglio fortemente di non tentare l'impresa senza rispettare l'intero processo, è un peccato ed è inutile; gli sciamani non utilizzano l’ayahuasca come droga !
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L'Avana, mitica capitale di Cuba

Un nome mitico “Cuba è l’Avana, il resto è paesaggio” - detto cubano In occasione di un viaggio a Cuba, L'Avana rappresenta in genere la tappa principale o comunque la prima tappa. La capitale è così bella, coinvolgente, affascinante, interessante e inebriante che, anche nel caso di un lungo soggiorno, il suo fascino non diminuirà. Spesso il nome della capitale cubana crea non poca confusione: si chiama Avana, Havana o Habana? Tutti e 3 i termini sono corretti, dipende solo quale lingua stai usando. In italiano solitamente usiamo il termine Avana, in lingua inglese si utilizza il termine Havana, mentre i cubani usano la versione spagnola Habana. Anche se conta poco più di 2 milioni di abitanti, L'Avana non sembra una megalopoli immensa e impersonale. Anche trattandosi di una capitale, può essere considerata una città a misura d'uomo. La disposizione delle strade a scacchiera (tipica dell'America meridionale) aiuta notevolmente a orientarsi e ad acquisire immediata familiarità con i luoghi. La città può essere visitata a piedi senza alcun problema, ma spostarsi in taxi da un quartiere all'altro è molto più comodo, soprattutto nelle giornate torride. Passeggiando per la città, potrai scoprire il Miramar, El Vedado, il Quartiere Cinese, il Centro Habana e la Habana Vieja, appartenente al  Patrimonio Mondiale dell'UNESCO. Da visitare La prima meta da raggiungere una volta arrivati a L'Avana è senza dubbio il quartiere Habana Vieja, il più bello. Ci vogliono almeno due giorni per scoprirlo bene. Il cuore del quartiere è la Piazza della Cattedrale, circondata dalla Cattedrale e da molti altri edifici di interesse culturale, come il Palacio del Conde Lombillo, la Casa del Marqués de Arcos e il Palacio de los Condes de Casa Bayona. Il Museo di Arte Coloniale è particolarmente interessante. Camminando da un luogo all'altro, giungerai inevitabilmente nella splendida Plaza de Armas: questo è il centro storico della città. Nei dintorni, potrai visitare il Palacio de los Capitanes Generales, il Museo de la Ciudad (il più bello della città), il Palacio del Segundo Cabo, il Castillo de la Real Fuerza, il Palacio de los Condes de Santovenia, El Templete, il Gabinete de Arqueología e ovviamente la Casa de Simón Bolívar. Nonostante il caldo soffocante, meritano una visita le suggestive Calle Obispo e Calle O'Reilly. Raggiungerai così la Plaza Vieja, un altro luogo meraviglioso della capitale. Intorno a te vedrai la Casa de los Condes de Jaruco, il Palacio del Conde Lombillo, la Casa de las Hermanas Cárdenas, l’Antiguo Colegio Santo Ángel, la Cámara Oscura, la Casa de Beatriz Pérez Borroto, il Museo de Naipes e il Palacio Viena. Poco distanti dalla Chiesa si trovano il convento e il Museo di Arti religiose San Francesco d'Assisi, due tappe obbligate durante un soggiorno a L'Avana. Per completare il tuo tour della capitale, non puoi assolutamente perdere il Museo de Armas, la Casa del Tabaco, il Museo del Ron Havana Club, la Casa natal de José Martí, il Museo de los Orishas, il Capitolio, il Parque Central, il Gran Teatro, il meraviglioso Museo Nacional de Bellas Artes. Concediti una passeggiata sulle rive del mare prima di una serata entusiasmante. Percorrendo il Prado, uno dei viali più belli della città, potrai ammirare il Palazzo presidenziale, il Museo della Rivoluzione e il Museo Nazionale di Belle Arti. Il Malecón, che si estende per 7 chilometri, è il luogo ideale per una lunga passeggiata sul mare. In Piazza della Rivoluzione, potrai fotogradfare il famoso, gigantesco ritratto di Che Guevara. Il Callejon de Hamme è altrettanto adatto a una piacevole passeggiata. Nel quartiere di Vedado potrai trovare la Rampa, il luogo perfetto per bere un bicchiere o scatenarti al ritmo di salsa. Nello stesso quartiere si trova anche il Museo Nazionale delle Belle Arti. Inutile ripeterlo, ormai è chiaro: occorrono diversi giorni per scoprire tutte le meraviglie di questa capitale.
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Deserto del Marocco: quale scegliere?

Le dune rosa di Merzouga Esistono due modi principali per scoprire il deserto del Marocco ed è davvero difficile consigliarne uno visto quanto sono differenti. Il deserto di Merzouga, conosciuto per le sue dune che diventano rosa al sorgere del sole è facilmente raggiungibile dalle gole del Dadès o dalle gole di Todra, due siti sublimi ed emblematici del Marocco rurale. Merzouga si riassume in una fila di hotel: i turisti arrivano per fare un giro coi cammelli nell' Erg Chebbi e quelli che non hanno ancora una guida devono rassegnarsi al fatto che verranno assillati. Prendi le guide alla sprovvista e preparati a negoziare. In Marocco i prezzi calano come niente fosse. Andare sul dromedario non è molto confortevole per il fondoschiena. Non vale la pena di partire per un escursione in dromedario di più giorni. Senza andare troppo lontano, ci si sente velocemente nel bel mezzo del nulla, soprattutto in bassa stagione. In autunno, ad esempio, avrai tutte le opportunità per scarpinare sulle dune dorate. Solitamente, dopo 2 ore sul dromedario, si fa una sosta in un accampamento per degustare un tajin insieme alla guida. L'alloggio è essenziale, ovvero su delle pelli con delle coperte spesse. Ti consiglio di alzarti presto per poter ammirare l'alba. Sarai di ritorno al campo base verso le 11. La maggior parte degli hotel ti permette di riposare se fai colazione mentre aspetti il bus. Palmeti lussureggianti della valle del Draa L' Erg Chegaga si trova in fondo alla valle del Draa , una regione ricca di oasi verdeggianti e di villaggi berberi, poco frequentate dai turisti che spesso si fermano a Ouarzazate o non si schiodano da Marrakech. Il tragitto non è molto scorrevole fino a M'Hamid, la città da cui si parte per le escursioni nell'Erg Chegaga Lungo il cammino, bisogna assolutamente passare una notte a Zagora, la città che probabilmente mi ha più colpito durante il mio viaggio in Marocco. Sembra veramente di essere in un racconto delle Mille e una notte. Sotto un travolgente caldo, è possibile salire fino a Djebel Zagora, una specie di piccola montagna spelacchiata che sovrasta la città dei berberi. Al ritorno, perdetevi nei palmeti, camminando lungo i sentieri, come fanno gli abitanti del luogo. Difficile scegliere tra Merzouga e la valle del Draa, vi consiglio di visitarle entrambe piuttosto che passare il vostro tempo a Casablanca o a Rabat, delle città che offrono poca varietà rispetto al paesaggio fiabesco che si trova nel sud del paese.

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