Spitakavor riassume perfettamente, secondo me, il genio dei costruttori del Caucaso: realizzando degli edifici limpidi, diritti e sobri, perfettamente integrati nel paesaggio naturale, hanno saputo creare uno spettacolo visivo molto impressionante!
Come Geghard o Haghartsin, questo eremo del XIV° secolo, appollaiato a mezza pendice in un decoro di montagne aride, produce l'effetto di un pezzetto di civiltà nel mezzo della natura selvaggia. Con le sue pietre rosate, tipiche delle chiese armene, si distacca nettamente dal verde o dal giallo, a seconda della stagione, della vegetazione. Mi è piaciuto moltissimo partire da Vernashen e risalire la vallata del Gladzor a piedi, inoltrandomi sempre un po' più nelle montagne, per trovare questo piccolo gioiello solitario d'arte sacra che è Spitakavor.
Come per ogni eremo, è difficile immaginare che degli uomini hanno trascorso dei decenni qui a Spitakavor, lontani dal mondo, in piena contemplazione. Eppure, la sua chiesa, Surp Astvatsatsin (Nostra Signora), invita a interrogarsi sul mondo. Sottile e slanciata, possiede degli eccezionali decori scolpiti. Invito vivamente tutti coloro che sono in buona salute a continuare la marcia fino alla cima del Monte Teksar, che offre una vista incredibile.