Il Periodo scelto per il nostro viaggio in Mongolia è stato dal 20/05 a 6/6 volendo evitare i mesi estivi di luglio e agosto. La stagione turistica stava partendo ed i campi gher si stavano organizzando per accogliere i turisti non erano pertanto tutti aperti ed in alcuni di essi qualche servizio non c'era (acqua calda e quindi niente doccia, riscaldamento non attivo, bevande fredde non disponibil). I vantaggi di tutto questo: eravamo gli unici, con guida e autista, a usufruirne... Coccolati e seguiti con la gentilezza e la premura che solo i mongoli sanno avere per i propri ospiti. Ogni campo tendato e ogni famiglia scelti per i nostri soggiorni sono stati un piacere e una sorpresa sia per le location incantate che per il contatto con i locali. Dormire in gher è un'esperienza indimenticabile e sostare presso le famiglie unico: vedere come cucinano, cosa mangiano e come si sviluppa il loro durissimo quotidiano è stato interessante e coinvolgente . Prima di partire mi ero attrezzata con frutta secca e barrette energetiche pensando di avere difficoltà nei pasti: certo non è posto da vegani... ma ho assaggiato tutto, goduto al massimo ogni piatto tradizionale affogando in porzioni sempre troppo abbondanti! Andare per piste in questo stupendo paese così immenso, evocativo e vario è un'esperienza unica. I questa stagione godi del silenzio, di una natura che riparte con fiori di 1.000 tipi e colori e con cuccioli appena nati in ogni branco di animali incontrato (tantissimi!!!). Abbiamo avuto una fortuna sfacciata: un meteo sempre clemente nonostante gli sbalzi termici tra una regione e l'altra del paese (attraversato ba nord a sud e viceversa), due accompagnatori eccezionali: guida Sara e driver Nyama. Due professionisti serissimi, attenti e responsabili, premurosi oltre il dovuto e di una simpatia travolgente. Senza di loro il viaggio non sarebbe stato lo stesso e la nostra comprensione del paese e del popolo mongolo non sarebbe stata completa. Abbiamo adorato ogni istante di questa esperienza: ogni istante, la sorprendente varietà di panorami, la gente, la fauna la flora, le attività fatte e gli incontri per strada... Un detto mongolo dice: “La gioia dell'uomo sta nei grandi spazi vuoti” e noi siamo stati davvero immensamente felici di questo viaggio nello spazio e nel tempo. Grazie a chi lo ha reso possibile.