Il tempio di Uluwatu è il punto di ritrovo delle scimmie ladre. Furbe, ci hanno rubato un paio d'occhiali, il guardiano ci ha allora venduto dei litchi perché avessimo una moneta di scambio. Abbiamo recuperato il nostro oggetto senza problemi, prima di continuare la visita.
Camminiamo intorno al tempio e saliamo fino in cima, incrociando sulla via qualche scimmia molto più calma. Il tempio gode di una vista panoramica sul mare e sulle falesie. Unico problema: l'entrata al tempio è vietata alle donne durante il ciclo mestruale, secondo la religione induista...
Uluwatu è anche un villaggio di surfisti, con una gradevole atmosfera un po' bohémienne. È un vero piacere approfittare della vista e dell'atmosfera rilassata, facendo colazione in un warung incastrato nella falesia. Qui, tutti si conoscono, si creano legami e ci si sente subito a casa... difficile ripartire per continuare il nostro itinerario indonesiano!
Anche se l'interno del tempio di Uluwatu è chiuso al pubblico (non induista), bisogna procurarsi un sarong tradizionale (una sorta di pareo), come spesso è richiesto a Bali. Qui, è incluso nel prezzo del biglietto.
Visto che non si può accedere all'interno del tempio, giriamo all'esterno e, alla fine, l'attrazione principale diventa quasi questa moltitudine di piccole scimmie che gironzolano sui bordi della falesia: di che incantare i più piccoli se sei in viaggio con la famiglia. Attenzione tuttavia a occhiali, macchine fotografiche, ecc... un pannello lo indica all'entrata, ma lo ribadisco qui, le scimmie presenti sono delle vere ladre!
Poi c'è, ovviamente, il panorama, con in basso una spiaggia di sabbia nera e sullo sfondo il tetto del tempio di Uluwatu, dalla forma così particolare a Bali. Il momento ideale per andarci è al tramonto.