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Cambogia

La Cambogia ai giorni nostri: tra modernità e tradizione

Piccolo paese del sud-est asiatico, situato tra Vietnam e Thailandia, la Cambogia ha saputo farsi strada, soprattutto in seguito allo sviluppo del turismo a partire da una ventina di anni fa. Nonostante l'attuale situazione di stabilità, però, la popolazione locale ha ancora molte difficoltà da affrontare.  

La dittatura di Pol Pot, sanguinario capo dei Khmer Rossi, ha avuto fine nel 1979 e la Cambogia è diventata libera solo nel 1989, anno in cui le truppe vietnamite hanno lasciato il paese. Sono fatti molto recenti, tanto che la popolazione vietnamita ha in mente ancora oggi questo periodo doloroso della sua storia. Questo rende i khmer un popolo sorridente, calmo e poco incline alla violenza. La maggior parte degli abitanti, infatti, dice di non voler rivivere un periodo simile e sta ancora riprendendo fiato, risollevandosi poco a poco. 

Una politica incerta

La Cambogia è una monarchia e il suo re attuale è Norodom Sihamoni. È ancora celibe ed è figlio del celebre re Norodom Sihanouk, morto nel 2008. Quest'ultimo era un re apprezzato dai cambogiani, molto più dell'attuale. 

Ma a dirigere davvero il paese è il Primo Ministro Hun Sen, che ha già ricoperto la carica nel 1985 e nel 1993, e che ancora oggi governa il paese, senza interruzioni dal 1998. A livello internazionale, è criticato per aver messo in piedi un regime molto corrotto. La Cambogia, infatti, sorprende per le disparità e l'ineguaglianza tra la popolazione, soprattutto a Phnom Penh. Qui capita d'incrociare auto di lusso appartenenti a persone vicine al governo, mentre il 60% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà. 

In Cambogia esistono due partiti, ma l'operato dell'opposizione è spesso prontamente represso: le ultime elezioni del 2013 davano vincitore il partito d'opposizione (il CNRP, Cambodian National Rescue Party), ma Hun Sen ha chiesto il riconteggio dei voti, stravolgendo alla fine il risultato. Questo dà un'idea del livello di corruzione nel paese. 

Hun Sen e Yukiya Amano

Turismo e agricoltura: i due settori principali della Cambogia

Le destinazioni principali di un viaggio in Cambogia sono Siem Reap e Phnom Penh. Restando nel centro città, non ci si accorge molto dei problemi del paese, che tiene molto ai proventi del turismo. 

Ma anche solo prendendo una bicicletta e pedalando per 10 minuti da Siem Reap, si arriva alle risiere, dove il livello di povertà è ben più alto. Infatti, circa il 70% della popolazione vive di agricoltura, in particolare di risicoltura e pesca. Le condizioni meteorologiche sono quindi cruciali in Cambogia. Il monsone del 2014 è stato molto debole e in tanti temono un cattivo raccolto. Inoltre, il lago Tonlé Sap, situato nel centro del paese, rischierebbe una riduzione della sua superficie in un futuro vicino, a causa delle sempre più scarse piene del Mekong. 

A livello turistico, l'attrazione principale è senza dubbio Angkor, che nel 2014 ha accolto quasi 4 milioni di visitatori. Per questo, mantenere in buono stato i templi di Angkor è molto importante. Oggi, ci sono associazioni come l'EFEO (Ecole française d'Extreme-Orient) che mettono in atto dei programmi dedicati al restauro di alcuni tra questi templi. Tuttavia, il tempio più conosciuto, l'Angkor Wat, è posto su una riserva d'acqua e molti esperti pensano che, data l'affluenza dei turisti, sia necessario un restauro per evitare l'affondamento. Il paese ha un forte bisogno di regole, in qualsiasi ambito, ma è un richiamo a cui il governo sembra crudelmente sordo. 

Bettina Zourli
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